Idolina Landolfi, scrittrice, traduttrice e critica letteraria, era figlia di Tommaso Landolfi.
Lo ricordiamo con questi versi:
Venuto è col dicembre orrendo gelo; ma tu non sei venuta, anima santa. Tu che sei morta, sai s’io gemo nella branca d’una sorte insensata e maledetta.
Versi di Tommaso Landolfi (Pico, 1908 - Ronciglione, 1979), uno dei protagonisti della scena letteraria del '900.
Narratore raffinato e barocco che amava giocare con la Lingua italiana, nonché estroso poeta, l'autore ciociaro ha seguito un percorso originale ed appartato. Giorgio Manganelli lo definisce "scrittore notturno, bizzarro abitatore degli anfratti della retorica".
Un altro critico, LeonardoTonini, racconta: "Era un nobile decaduto, perché visse da nobile a nobiltà ormai estinta, sperperò una fortuna al gioco e scriveva strani racconti, tra il poetico e il surrealista, in una lingua ricercata e musicale".
HO PAURA
(Tommaso Landolfi)
Ho paura per l’inverno troppo dolce,
paura pel mio strazio troppo blando.
Come mai, simulacro degli abissi,
così poco m’offendi?
Eppure, quando
sei partita, è rimasto solo il pianto.
SEI VIVA, AMORE?
Sei viva, amore? Io no. Dammi un cenno.
Non ch’io sia morto a causa dell’inverno,
o per la tua assenza. No, amore,
io sono morto e seguito a morire
perché son vivo.
Eppure
v’è tal che è vivo perché vive.
E come? Come vive egli, sapendo
che si deve morire?