In Italia, Arthur Conan Doyle è conosciuto quasi esclusivamente come giallista e creatore del personaggio di Sherlock Holmes. In realtà, egli è autore di commedie teatrali, di versi, di saggi, di racconti di fantascienza, di romanzi filosofici e storici, di cui era molto orgoglioso, più di quanto lo fosse del detective a cui deve la fama.
Questo libro fa scoprire un aspetto abbastanza scono-sciuto dello scrittore, il suo interesse per lo Spiritismo, approfondito negli ultimi quindici anni della sua vita. Il viaggio di sei mesi in Sudafrica, di cui si parla, intrapreso nel 1928, era proprio dedicato a una serie di conferenze sulla vita dopo la morte.
L'opera contiene anche un resoconto della situazione politica ed economica di quegli anni in Sud Africa, in Rhodesia e in Kenya e una descrizione accurata del territorio sudafricano, con il suo deserto, la savana, i grandi laghi, la Rift Valley, le cascate, le paludi, le spiagge, i fiumi, i parchi, le pitture rupestri, le città moderne…
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