Diario di Danilo Coppola
mercoledì 27 maggio 2015
Prime impressioni della Grecia, Henry Miller
ed Ibis, una specie di recensione....
Henry Miller ha scritto più di 300 libri, ma per una sorta di boicottaggio culturale , intellettuale, in Italia ne sono stati tradotti e pubblicati una trentina e di difficile reperimento. Sicuramente perché Miller è uno che non bara, va dritto al punto ed è capace di dirti per iscritto che il suo editore non vale una cicca. Io ogni tanto compro su alcuni siti di internet alcuni dei suoi libri e li leggo qua e là a spizzichi e bocconi, di quando in quando, nei ritagli del tempo liberato dal lavoro. Di recente ho letto questo libretto, dal titolo, "Prime impressioni della Grecia", ed. Ibis, nato dagli appunti di Miller su un suo primo viaggio in Grecia nel 1939, antefatto geniale da cui nascerà in seguito il suo libro, "Il colosso di Marussi", ed Feltrinelli . Mentre ero in attesa in una sala del comune di Corsico, che mi facessero il calcolo della Tasi, mi sono messo a leggere questo libretto di Miller . E subito il mio umore fino a quel momento non troppo buono, è migliorato di colpo. Oltretutto tutta la gente intorno ha cominciato a gracchiare di argomenti del tipo se era meglio Berlusconi o magari se Renzi fosse addirittura peggio, e che gli impiegati pubblici non facevano niente e bisognava privatizzare il Comune, se addirittura rispondevano al telefono mentre calcolavano Tasi e Imu varie.
Mentre la gente intorno litigava , io leggevo Henry Miller. Come lo capivo quando scriveva cose come:" C'è anche John Stefanakos, un greco di Buffalo , New York. Quindici anni di America lo hanno fatto diventare americano più di quanto io non sia mai stato. Anche il suo accento è più americano del mio. John si è trasformato in un maiale-grosso maiale con il sugo che gli cola dalla bocca.Non ha niente da fare, oltre a prestare dei soldi ai suoi compatrioti, con gli interessi.La sua casa sembra un raffinato manicomio.La moglie è una minorata mentale dal carattere gradevole.E' abile con l'ago, una virtù che John apprezza. Ma il suo cuore è all'ippodromo di Buffalo. Si è portato dietro abbastanza vestiario per il resto della vita. Della vita non ha visto altro che Spezzia, dove è nato.Pensa che la gente abbia bisogno di più macchine, di più soldi. E' l'esempio perfetto dell'uomo smarrito, quello che l'America prende in grembo, castra e ingrassa come un eunuco. Fuma sigari costosi, beve whisky, parla dall'angolo della bocca...E' stato prosciugato di tutto ciò che forma un essere umano. E' come una di quelle lattine che si vedono abbandonate sulle spiagge dei paesi raggiunti dal progresso". Arriva il mio turno. Mi siedo.
L'Impiegata davanti al Pc mentre svolge la mia pratica riceve delle telefonate che sono tutt'altro che personali. Altri cittadini che chiedono informazioni. Io pur essendomi recato in Comune molto presto, sono stato servito dopo dieci minuti dall'apertura. Un record, credo, per un ufficio pubblico. E anche per un ufficio privato. Ho ancora alcune altre commissioni da fare così approfitto ed economizzo il tempo di attesa , anzi, lo ergonomizzo, e mentre sono in Posta , sempre in attesa del mio turno, continuo a leggere. Me ne sto seduto e c'è un vecchio che dà in escandescenze:" voi impiegati pubblici non avete voglia di fare niente", urla. Al mio fianco è seduta una suora. E proprio in quel momento, quasi magicamente l'autore che stai leggendo volesse metempsicoticamente comunicare con te, il mio occhio cade su questo pezzo:" Passo al monastero bianco, immobile sulla collina sovrastante i due bracci d mare.Pace e quiete pervadono tutte le cose. Alcune vecchie suore al lavoro con pala e piccone sul pendio a terrazze. Nelle gabbie appese alla vite, che ripara dal sole le piccole celle bianche, cantano gli uccelli. Mi è chiaro di nuovo che ci vuole una grande intelligenza per scegliere una vita come quella di queste vecchie suore.
Esse guadagnano mille volte tutto ciò a cui rinunciano per venire qui. La fede, la moralità, l'etica, non sono nulla- è la forma della vita che dà pace e carattere e saggezza". La suora osserva la scena. "Santo iddio", dice,"si fa prima a essere gentili, per risolvere le cose". Arriva il mio turno per pagare delle bollette. Sul display appare il mio numerino. Ho appena finito di leggere quest'altro brano:" E' impensabile, assolutamente impossibile, che questi luoghi sacri subiscano un giorno l'influenza del progresso. In quest' atmosfera nessuna macchina potrebbe sopravvivere. Qui governa in modo tirannico lo spirito del luogo, padrone supremo del passato, del presente, del futuro. Quello che lo spirito umano ha realizzato in questi pochi nuclei di caos, rimane imperituro. La vita gira vorticosamente attorno a queste rocce eterne, a questi appigli silenziosi della terra. Spesso, quando osservavo le vestigia nei musei mi veniva in mente che l'uomo, in realtà, saccheggiando le tombe, contribuisce a propiziare la presenza della santità. E' un bene rimuovere ogni manifestazione materiale. Un giorno tutti i musei periranno, insieme alle vestigia delle conquista umane del passato. Ma l'uomo, volente o nolente, sarà attratto verso i luoghi dove lo spirito si libra in eterno , per riscoprirne il retaggio". Amen, aggiungo io. Termino la mia preghiera laica e vado a pagare la bolletta di internet.
Pubblicato da Danilo Coppola a 10:20
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