Verne - art in time - Graziella Martina - In viaggio con gli scrittori

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Jules Verne 110 anni dopo
Mar 24, 2015Lucia Piemontesi

Le avventure del capitano Nemo, il sottomarino Nautilus e la scommessa di Phileas Fogg fanno sicuramente parte dei ricordi d’infanzia di coloro che fin da piccoli si sono avvicinati e appassionati alla lettura. Creature fantastiche, viaggi al limite del possibile, visioni fantasmagoriche e fantascientifiche ante litteram sono opere della penna del francese Jules Verne.

Félix_Nadar_1820-1910_portraits_Jules_VerneVerne nacque a Nantes l’8 febbraio 1828, primo di cinque fratelli di una famiglia borghese della Francia occidentale. Fatto curioso della sua infanzia è la fuga a undici anni su una nave diretta nelle Indie e ancor più particolare la motivazione del gesto: il piccolo desiderava infatti trovare una collana di coralli da regalare a sua cugina Carolina, di cui era follemente innamorato. Il padre, però, lo ritrovò immediatamente a Paimbœuf. Fin dagli studi di filosofia e retorica al liceo, vive la sua vocazione letteraria in forte e aperto contrasto col padre, che avrebbe voluto tramandare la professione di avvocato. Pur senza interesse, porta a termine gli studi di giurisprudenza a Parigi, dove conosce Alexandre Dumas e frequenta i circoli letterari e la Biblioteca nazionale.

Furono la stesura di libretti per teatro e la creazione di storie di viaggio per il Musée de Familles a svelare il suo talento letterario, che lo portò a maturare la decisione di abbandonare definitivamente la sua professione di avvocato nel 1850. Padre della fantascienza, autore tra i più influenti di storie per ragazzi, scrittore di romanzi scientifici e racconti d’avventura, Verne conduceva parallelamente ricerche che spaziavano in vari ambiti: dalla geografia alla zoologia, dalla chimica alla fisica, arrivando persino a stendere una biografia romanzata di Cristoforo Colombo, che per ovvie ragioni ha da sempre attirato la curiosità e riscosso l’ammirazione dello scrittore. Tutte queste conoscenze scientifiche si riversavano nelle pagine fantastiche dei suoi romanzi, avvalorando e rendendo verosimili le esperienze dei personaggi.

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