Verne - pequod - Graziella Martina - In viaggio con gli scrittori

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Storie al limite, letteratura e avventura


Daniel Defoe e Jules Verne, dalla letteratura d’avventura alla fantascienza

Alla fine dell’ ‘800 il mondo è ormai discoperto all’uomo occidentale, ma la fantasia dei romanzieri non si è esaurita. È in questi anni che nasce Jules Verne, colui che verrà considerato il padre della fantascienza. Non è un caso che tra le sue prime pubblicazioni ci sia la ricostruzione del viaggio di Cristoforo Colombo; più che la verità descrittiva, all’autore stanno a cuore le potenzialità dell’intelletto umano. Scienza e romanzo sembrano, attraverso l’opera di Verne, procedere di pari passo: dalle scoperte in aerostatica e aeronautica applicate in Cinque settimane in pallone e Il giro del mondo in 80 giorni, alle immersioni subacquee di Ventimila leghe sotto i mari; dalle congetture pseudoscientifiche di Viaggio al centro della Terra ai viaggi spaziali Dalla Terra alla Luna e Attorno alla Luna.



Il cammino che l’evoluzione sociale e la letteratura d’avventura, realistica prima e poi fantascientifica, hanno intrapreso, vedrà sempre i due fronti procedere in parallelo. Nei primi anni del Novecento, gli scrittori si guardano allo spazio, sulla possibilità aperta dalle novità tecnologiche di esplorare nuovi mondi e conoscere intelligenze aliene; altrettanto affascinanti sono le ricerche verso la formazione di un’intelligenza artificiale: in seno al genere fantascientifico si forma Karel Capek, padre del termine robot, apparso per la prima volta nel suo Rossumovi univerzální roboti (I robot universali di Rossum) e derivato dalla parola ceca robota, schiavitù.
Negli anni ’60 e ’70 gli hippies cercano la strada per abbattere i muri della comunicazione psichica e Timothy Leary analizza gli effetti degli stupefacenti sintetici; gli scrittori si spostano verso una scrittura surrealista, concentrata su psicologia e visioni psichiche, portavoce dello sdoganamento di tematiche come il sesso, la fede religiosa, il pacifismo. Negli anni ’80, tanto la ricerca scientifico-tecnologica quanto la letteratura fantascientifica si concentrano sulle telecomunicazioni; all’entusiasmo per la rapidità di connessione mondiale, si accompagnano timori e denunce: i futuri distopici di William Gibson ad esempio sollevano paure e diffidenze che si riflettono nelle titubanze di ordine morale all’origine del conflitto tra scienza e società. Un onflitto che si protrae fino ad oggi.

https://www.pequodrivista.com/2016/05/11/9054-2/


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